Ci proponiamo di recuperare l’originaria trasparenza e le reali intenzioni dei compositori, attraverso suoni e fraseggi ad essi più familiari, riportando alla luce collegamenti e storie legate al brano. Prediligiamo gli aspetti più sottili del repertorio senza l'obbligo di suonare come una carica d’artiglieria, ma piuttosto sottolineando in alcuni brani il ritmo di trotto di un cavallo e favorendo le mezzetinte, i sottintesi e le venature di malinconia, tutti aspetti che l’interpretazione novecentesca ha un po’ dimenticato.
Facciamo quello che ci detta il cuore suonando per Festival e associazioni come il Wigmore Hall e St. John’s Smith Square di Londra, Library of Congress di Washington, Frick Collection di New York, Da Camera Society di Los Angeles, Oberlin College di Oberlin (Ohio), il Festival Oude Muziek di Utrecht, Vredenburg di Utrecht, deSingel di Anversa, il Festival Classique de L’Aia, Festival Europalia-Italia Belgio, Amici della Musica di Firenze, Unione Musicale di Torino, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Bologna Festival, Amici della Musica di Perugia.
Fin dal nostro primo disco dei trii di Schubert su strumenti d’epoca abbiamo avuto recensioni estremamente positive. Nella nostra discografia si trovano tre filoni: il grande repertorio, del quale fanno parte tre giganti della musica, Schubert, Mendelssohn e Schumann; le rarità, come i trii di Théodore Gouvy e le Fantasie su opere di Vincenzo Bellini; i trii di Johann Nepomuk Hummel, che per qualità e importanza storica meritano un posto a parte.
I primi nostri CD sono stati pubblicati dall’etichetta Symphonia; Hummel è uscito con Warner Classics, nominato Critics CD of the year 2006 e CD of the week da BBC-Radio3, Choice of the Month da BBC Music Magazine e Cdécisif dalla Radio Suisse Romande; Gouvy e l’integrale dei trii di Robert e Clara Schumann sono stati pubblicati da Challenge Classics, ottenendo riconoscimenti quale la nomina di Period Instrument Choice da BBC-Radio3 e CD del mese da Suonare News (Angelo Foletto) per i trii op.63 & 110 di R. Schumann (prima registrazione mondiale su strumenti originali).
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